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NOI E IL NOSTRO CORPO

reni

Analizziamo le funzioni e i simboli "nascosti" di uno degli organi più ricchi e ambigui del nostro corpo alla scoperta di un vero e proprio alchimista dei processi fisiologici.

Nella visione psicosomatica, ogni organo non è solo il pezzo funzionale di un corpo macchina, ma un luogo che racchiude un universo di significati universali. Prendiamo il caso del rene: esso può essere definito il signore delle acque, il suo compito principale è quello di filtrare il sangue e di purificarlo dalle scorie.
Tale funzione è essenziale per la vita: se l'apparato escretore non funzionasse correttamente si determinerebbe una concentrazione di cataboliti nel sangue che ci avvelenerebbe.

Esaminiamo aesso, sempre in un'ottica simbolica, la posizione dei reni: essi sono collocati in una dimensione nascosta del corpo che richiama i luoghi remoti da cui sgorga la fonte dell'eterna giovinezza, la fonte dell'acqua che purifica e guarisce. l rene, dunque, svolge una funzione di filtro e di rinnovamento del flusso energetico di vitale importanza, esso discerne il buono dal cattivo, ciò serve a vivere da ciò che invece ci farebbe morire.
Ed è propri in questo luogo protetto, profondo e buio, dove il sangue si purifica e si arricchisce, che scorre perennemente la forza libidica.

IL RENE CUSTODISCE IL NOSTRO FUTURO E UN PASSATO REMOTO

A differenza degli altri organi, i reni sono collocati nella parte posteriore del corpo, nascosti, e dotati di uno speciale isolamento. Essi infatti sono incapsulati in una grossa morbida corazza che li protegge da accidentali urti che potrebbero danneggiarli irreversibilmente. Ma la capsula che li protegge dall'esterno li separa anche dalla luce, li mantiene nell'oscurità. Per questo il rene è l'organo simbolicamente legato al buio, all'inconscio, alle tenebre, alla paura della morte.
Nel rene dunque convivono due aspetti opposti: quello vitale ed energetico, proiettato verso il futuro, verso l'affermazione della vita, e quello regressivo e paralizzante che porta verso il passato remoto, a una dimensione misteriosa e indifferenziata, alla dissoluzione e al nulla. Da un punto di vista embriologico i reni si sviluppano dallo stesso foglietto dell'apparato riproduttore: agli albori dello sviluppo, dunque, sangue, sperma e acqua sono compresi in un unico liquido, che via via si differenzia e assume caratteristiche diverse.
Il rene è dunque collegato al regno delle acque originarie e all'aspetto più arcaico e misterioso della vita stessa, che nell'universo ha tratto origine proprio dall'elemento liquido.

PER GLI ANTICHI I RENI SONO SACRI, COME IL CERVELLO E IL CUORE

Le energie più profonde che ci abitano, la volontà innata ha sede proprio nel rene; la medicina antica, non a caso, lo considera uno dei tre organi nobili dell'organismo.
Come il cuore e il cervello, il rene infatti non può permettersi di fermarsi neanche per un istante, per questo, il sangue, nutrimento assoluto, deve riservargli un'attenzione privilegiata.
Del resto la zona renale è sempre stata ritenuta sacra, i "sacri lombi" rappresentano fin dall'antichità la capacità di continuità della specie, di affermare la vita sulla morte. Ma il rene è anche custode di sostanze "torbide": in un certo senso è scrigno di quelle tossine che depura, di quei lati-Ombra, con cui è a contatto.

(tratto da: Riza MenteCorpo n.58 2012)

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