BENESSERE


amiantoPuò ricoprire gli impianti di riscaldamento, le tettoie o le tubature. Scopri quando va eliminato o se basta bonificarlo per rendere sicura casa tua.

Perchè l'amianto è così diffuso?

"Questo minerale ha una peculiarità: è composto da fibre resistenti al fuoco, al calore e alle sostanze acide. E' stato usato per anni nell'edilizia come fibra ignifuga e nei tessuti antincendio", spiega Edoardo Bai, medico del comitato di Legambiente e collaboratore dell'Istituto nazionale dei tumori.
"Si può trovare amianto nei locali delle vecchie caldaie, nei camini e nelle canne fumarie, nei tetti, in cantine e solai o anche come isolante per le tubature". Oggi si sa che, dietro tante prestazioni da "supereroe", l'amianto nasconde risvolti inaspettatamente negativi. Il problema sono le sue fibre, nocive per la salute, soprattutto quando vengono respirate.

FAI IL CHECK A CASA TUA

Vuoi essere sicuro che dove vivi non ci sia amianto? "Puoi escluderlo se la tua casa è stata edificata dopo il 1992, quando l'uso dell'amianto in Italia era già vietato", spiega Edoardo Bai. "Oppure contatta l'amministratore del condominio, il proprietario dello stabile o il costruttore: ogni anno hanno l'obbligo di presentare all'Asl il censimento dell'amianto presente nell'edificio, utilizzando il Modulo NA1".

Altra possibilità, soprattutto se non ottieni risposte chiare e convincenti: chiedi una verifica al Servizio di Igiene pubblica dell'Asl o all'Arpa, Associazione regionale per la protezione dell'ambiente.
Puoi anche far intervenire un'azienda privata esperta in bonifiche ambientali: il costo dell'analisi, in base alle dimensioni dell'area di ispezione, è di alcune centinaia di euro.

HAI SCOPERTO MATERIALI O RIVESTIMENTI CHE CONTENGONO AMIANTO?

Non farti prendere dal panico: "Non è detto che asportare le strutture che lo contengono sia la soluzione migliore, anche per i costi e le difficoltà di smaltimento", spiega Edoardo Bai. Lo conferma un decreto del Ministero della Sanità del 1994: prima è bene verificare lo stato di conservazione. Se i materiali non rilasciano fibre di amianto, si possono lasciare dove sono.

"Prima di decidere, si calcola l'indice di degrado dell'amianto. Più i manufatti che lo contengono sono vecchi, più sono a rischio. Hanno 20 o più anni? Meglio eliminarli", prosegue Bai. Conviene sbarazzarsi soprattutto dell'amianto friabile: è quello che rivestiva le caldaie e i tubi che portano l'acqua calda negli appartamenti. Lo si trova anche nei pannelli per l'isolamento termico di solai (se ci sono le tegole a vista puoi stare tranquillo) e pareti.

Meno pericoloso l'amianto compatto nelle tettoie ondulate e nei vecchi serbatoi per l'acqua potabile delle case di campagna.

SE NON E' ALL'APERTO SI PUO' ANCHE ISOLARE

Gli operai specializzati lo possono isolare e neutralizzare con trattamenti a base di colle viniliche, che bloccano all'interno le fibre di amianto. Ma solo se i manufatti sono in buone condizioni e non si trovano all'aperto, esposti alle intemperie.

Puoi stare relativamente tranquillo anche se vivi in un edificio dove c'è una parete o un pavimento che contiene amianto in forma compatta: le sue fibre sono saldamente legate ad altre sostanze, come cemento o vinile (per esempio nel linoleum) e il rischio di inalarle è molto basso. Se i materiali compatti non vengono grattati o scalfiti, non comportano rischi.

Ma devi avere l'accortezza di non danneggiarli e di tenerne presente il potenziale nocivo, facendo eseguire controlli periodici da personale specializzato. Valuta tu se vale la pena intervenire subito o no.

IL VERO PERICOLO SONO LE FIBRE. COME INDIVIDUARLE E CHE FARE

  1. L'amianto è un materiale fibroso a filamenti biancastri. Si trova spesso nelle tettoie ondulate.
  2. Non è facile individuare le fibre perchè spesso sono in polvere. Se sospetti che ci siano avverti il condominio.
  3. Non usare mai il trapano o il martello su pareti o materiali sospetti. Potresti inalare particelle nocive
  4. Se non hai la sicurezza che la tua cantina sia priva di amianto non conservarci alimenti (salumi, vino....)

(tratto da: Stabene giugno 2012)

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