SALUTE

A cura di Francesco Dottor Stracuzza - responsabile medico scientifico di SaraS
Diagnosticare il cancro, nello specifico quello del colon-retto, soffiando in un sacchetto è la rivoluzionaria scoperta

del Team del Prof. Gianluigi De Gennaro, chimico ambientale del laboratorio del Dipartimento di Chimica dell'Università di Bari.
Questa è una della scoperte più importanti degli ultimi anni in campo medico ed è stata resa possibile grazie ai finanziamenti della regione Puglia ed a una geniale intuizione dei ricercatori pugliesi.

Il cancro del colon-retto ha il triste primato di essere responsabile, in Europa, di una alta mortalità e ricordiamo inoltre che in Puglia questo tipo di tumore ha un'altissima incidenza. Tra l'altro molto spesso i criteri diagnostici utilizzati, per questa neoplasia, non soddisfano pienamente l'affidabilità, i bassi costi e la non invasività.

Questa scoperta parte da un semplice dettaglio: il respiro.
"Valutiamo come le particelle gassose presenti nel respiro possano essere rivelatori di alcune malattie " spiega il Prof. De Gennaro.
 "Lo avevamo già sperimentato con il mesotelioma, neoplasia legata all'esposizione all'amianto e sulle persone esposte a sostanze gravemente inquinanti".

La tecnica diagnostica è semplice, dopo un respiro profondo si soffia dentro una cannuccia. L'aria respirata riempie una busta di plastica il cui contenuto viene analizzato da una macchina che valuta le particelle gassose. "Il nostro naso, la macchina viene semplicemente chiamata naso elettronico, è già capace, su un campione di 100 pazienti, di individuare 80 malati e si sta dimostrando di essere più affidabile dei normali esami tradizionali", spiega il chimico.

Per adesso la sperimentazione in collaborazione con il Policlinico di Barie l'equipe del Prof. Altomonte, docente di chirurgia oncologica del Dip. di Chirurgia Generale e trapianti del fegato, ha interessato circa 200 volontari che verranno osservati per tre anni e gli esiti sembrano abbastanza incoraggianti.  Questo è un metodo semplice, senza effetti collaterali ed economico.

"Abbiamo stimato, continua il Prof. De Gennaro, che una volta introdotto su larga scala ogni singolo esame potrebbe costare al sistema sanitario nazionale dai 50 ai 100 euro, l'affidabilità è da perferzionare però già adesso è superiore allo screening attuale basato sul sangue occulto nelle feci e sulla colonscopia."

Nonostante che di questa scoperta ne abbiano parlato vari giornali in tutto il mondo ed alcuni canali televisivi come la CNN e la BBC, il team del Prof. De Gennaro è costituito in parte da lavoratori precari e l'impegno del Prof. De Gennaro è di non farli fuggire all'estero. "I progetti sono tanti e la maggior parte del tempo la passiamo a cercare i fondi per le ricerche perchè bisogna essere sì lungimiranti e sognatori, ma anche concreti."

Intanto la regione Puglia ha espresso il desiderio di aprire il primo centro italiano sull'espirato e vedremo di capire quali possano essere i modi e i tempi per realizzare questo ambizioso progetto. Certo questi coraggiosi ricercatori incontreranno numerosi ostacoli sul loro cammino poichè forse si scontreranno con gli interessi della casta farmaceutica.. però chissà almeno per una volta che si possa comincare realmente con le cose che servono a tutti e non a quei pochi che praticano commerci spudorati arricchendosi sulla salute umana.

Dott. Francesco Stracuzza
Associazione Culturale SaraS

Fonti: www.libero.it - www.uniesteri.it

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