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ALIMENTAZIONE E DIETE

acqua minerale

Chi sceglie il rubinetto risparmia e non inquina.

Una pubblicità martellante ci ha convinto ch l'acqua in bottiglia abbia proprietà e prerogative uniche. Ci credereste che si tratta invece di caratteristiche comuni a gran parte dell'acqua potabile? Altroconsumo ha sottoposto a un test le minerali naturali più diffuse sul mercato: non ci sono motivi fondati per ritenere che l'acqua in bottiglia sia più salutare.

Ciò non significa affatto che non sia buona: al contrario, i risultati del test ne evidenziano nel complesso la buona qualità. Ma quello che non tutti immaginano è che, portando in laboratorio anche l'acqua potabile, prelevata nelle fontanelle pubbliche di otto grandi città, si sono avuti risultati analoghi: problemi grossi non ce ne sono.

La qualità è un requisito comune alla potabile e alla minerale. Entrambe del resto sono rigidamene controllate (quella del rubinetto molto di più).

IL TEST PARLA CHIARO: NON CI SONO DIFFERENZE

In laboratorio l'acqua in bottiglia e quella del rubinetto si equivalgono.

Acque minerali. L'industria delle minerali vanta spesso, come argomento di qualità, la scarsa presenza di sali minerali e la leggerezza dell'acqua. In effetti il residuo fisso misurato in laboratorio rivela che le bottiglie testate sono quasi tutte oligominerali, cioè a basso contenuto di sali, le più adatte da bere tutti i giorni. Con qualche eccezione. Per esempio Sangemini è un'acqua ricca di sali, il che la rende più consigliabile per un consumo occasionale, per esempio d'estate, quando le perdite di sali sono maggiori.

Se passiamo agli inquinanti, problemi non ce ne sono: nitrati e fluoruri sono sempre in regola. Quanto ai metalli, a volte nelle minerali sono presenti cromo e soprattutto arsenico, anche se sempre entro la norma. In particolare, per quanto riguarda Levissima, il giudizio mediocre è legato al fatto che, benchè l'arsenico sia nei limiti di legge, può portare a superare i limiti di assunzione giornaliera consigliati per un bambino al di sotto degli 8 anni, secondo le raccomandazioni dell'Efsa (l'Autorità europea per la sicurezza degli alimenti).
Questo non comporta pericoli immediati per la salute, ma è meglio evitare il consumo regolare per i bambini sotto questa età.

Su un punto importante, il possibile rilascio nell'acqua minerale di residui della plastica provenienti dalle bottiglie, vi possiamo tranquillizzare: non l'abbiamo mai riscontrato, in nessuna delle acque del test.

Acqua potabile. Anche per l'acqua prelevata alle fontanelle cittadine, si riscontrano varibilità di caratteristiche, ma non problemi. Dal punto di vista del residuo fisso, sono quasi tutte oligominerali. Può variare il contenuto di sodio, comunque sempre al di sotto dei limiti; anche la durezza dell'acqua (cioè il suo contenuto di calcare) varia, da zona a zona di una città, perchè alcuni metalli (come alluminio, cromo e arsenico) a volte i valori dell'acquedotto non sono perfetti, ma pur sempre lontani dai limiti.

Nulla a che vedere con i valori di arsenico piuttosto elevati riscontrati in passato in alcune zone del Lazio (e consentiti solo fino a dicembre 2012, quando scade l'ultima deroga concessa alla normativa).

Sopravvalutare la minerale, insomma, è poco ragionevole: non è necessariamente migliore di quella del rubinetto. In cambio presenta almeno due svantaggi: costa molto di più e inquina l'ambiente (e pesa anche trasportarla a casa).

UNA SPESA EVITABILE

Bere dalla bottiglia incide sul portafoglio. E per gli italiani non poco: siamo i primi consumatori europei di acqua imbottigliata. Nel 2010 ne sono stati venduti 11 miliardi di litri ( 186 a testa). Il divario di prezzi tra la potabile e la minerale è abissale: a una famiglia le bottiglie costano 500 volte di più rispetto all'acquedotto, nonostante il costo della potabile sia aumentato negli ultimi anni.

Anche diverse marche hanno prezzi molto diversi, cosa difficilmente giustificabile visto che si tratta di un prodotto molto standardizzato. Eppure un litro di minerale può costare dai 9 ai 90 centesimi, se si sceglie una bottiglia piuttosto che un'altra. Dunque, si può spendere fino a dieci volte di più. Ma perchè una simile differenza?

Innanzitutto dipende dalla fonte di provenienza e quindi dal trasporto a cui è soggetta l'acqua. Se scegliamo una fonte straniera, un'acqua francese per esempi, il prezzo lievita molto. Influisce molto sul prezzo anche il formato della confezione: più è grande la bottiglia (massimo due litri) meno costa in proporzione (e tra l'altro sfrutta meno plastica). Le differenze di prezzo dipendono soprattutto dalla quantità di plastica usata: una bottiglia rigida, più facile da maneggiare, più resistente e colorata costerà di più.

INQUINARE SENZA MOTIVO

A risentire della distanza dalla fonte non è però soltanto il portafoglio, ma soprattutto l'ambiente: certe bottiglie percorrono anche più 1300 chilometri prima di raggiungere il supermercato. Tutta questa movimentazione corrisponde ovviamente a grandi quantità di anidride carbonica emessa nell'aria con tutte le conseguenze che ben conosciamo.

Al maggior peso ambientale che comporta il consumo di acqua minerale contribuisce ovviamente l'uso di plastica per le bottiglie e per gli imballaggi. Una bella differenza con la potabile, che arriva direttamente in casa e l'imballaggio non ce l'ha neanche.

QUESTIONE DI GUSTI

Il record di consumo di acqua in bottiglia nel nostro Paese non è giustificato. Se si escludono episodi stagionali di siccità, limitati ad aree circoscritte, possiamo dire che abbiamo una buona qualità e disponibilità idrica, che non giustifica un massiccio ricorso alle minerali. Poi, certo, c'è la pubblicità, l'abitudine, i pregiudizi... E alla fine, molti sono disposti a spendere tanto per acquistare l'acqua confezionata (e magari storcono il naso per qualche euro di aumento richiesto dall'acquedotto).

A parte particolari e rare eccezioni, bere dal rubinetto o dalla bottiglia è una scelta soprattutto di gusto, legata al sapore ed eventualmente alla voglia di bollicine. Per chi opta per la minerale, meglio scegliere quella prodotta più vicino a cas: si riduce il trasporto. Solo in caso di problemi di salute (come calcoli renali o difficoltà di digestione), si può ricorrere a un'acqua con particolari caratteristiche, e comunque solo per il periodo necessario, sentendo il medico. Per il resto, tutta l'acqua purifica l'organismo, tutta fa bene.

(tratto da: Altroconsumo n. 261 - 2012)

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